Ritratti di famiglia
Anno di realizzazione: 2015 – in corso
Macchina fotografica: REFLEX CANON A1
Concept e fotografia: Gaia Adducchio
Curato da: Gabriele Agostini & Luisa Briganti
Il progetto è composto da fotografie analogiche stampate su carta baritata, corredate da passe-partout, tutte stampate dall’autrice stessa.
Vincitore della residenza artistica 2015/2016 presso il Centro Sperimentale di Fotografia Adams di Roma.
Menzione speciale alla prima Biennale di Arte Moderna di Perugia, Italia, Ottobre 2016.
E’ possibile acquistare le mie stampe anche presso:
https://www.artspace.com/artist/gaia-adducchio
“Così io ho ripercorso una vita, non già la mia, ma quella di chi amavo.”
Roland Barthes – La camera chiara. Nota sulla fotografia -1980
Il progetto “Ritratti di famiglia”, realizzato completamente su supporto analogico, è il risultato di una serie di scelte estetiche finalizzate ad uno preciso significato contenutistico e simbolico.
Le foto rappresentano un giocoso saluto da una dimensione lontana rivoltomi dalle figure a me più care.
Le persone ritratte mediante la doppia esposizione realizzata su un unico fotogramma direttamente al momento dello scatto (e quindi non in una fase successiva di post produzione/camera oscura) afferiscono tutte, infatti, al mio contesto affettivo più intimo: amici cari, famigliari stretti e strettissimi come le mie figlie, mio marito, mio padre.
Questa serie fotografica riflette la consapevolezza, presente anche nei miei momenti più felici, che un giorno nessuno di loro ci sarà più e rappresenta, in tal senso, il mio personale tentativo di gestire la paura che ne consegue.
Queste foto, come in una sorta di “prova generale”, mi costringono ad un immaginario confronto con l’inevitabile assenza dei miei affetti più cari. Le figure, a volte quasi irriconoscibili, rappresentano l’immagine che potrei avere di loro nel ricordo. La memoria dei miei affetti si allontana così da una loro semplice rappresentazione e racconta il senso della perdita e della mancanza restituendo ritratti dai contorni incerti e dalle fattezze spesso stranianti.
La decisione di scattare la doppia esposizione direttamente su un unico fotogramma rappresenta una scelta non unicamente formale in quanto metafora della nostra condizione di esseri umani in balia degli accadimenti della vita.
Non poter controllare a pieno il risultato finale di una foto, trasforma ogni scatto in un “individuo” con un percorso esistenziale unico e irripetibile.
Rappresentative di questa scelta sono le così dette “strisce scure” presenti nelle foto in cui i due scatti non si sono sovrapposti con precisione. Queste, a volte rivelatrici di dettagli evocativi, altre semplici figure geometriche all’interno del quadro, raccontano la nostra vulnerabilità, il caso che governa la nostra esistenza.
Gaia Adducchio
Sussulti inconsci di dormienti stanchi
Corpi pietrificati.
Sotto le palpebre chiuse, appesantite dal sonno, non si scorge la mezzaluna verdastra dei loro occhi morti, perché l’oscurità è troppo grande, l’umida oscurità del tempo nelle tenebre della caverna dell’eternità.
Corpi pietrificati.
Sordi, l’udito sigillato dal piombo del sonno e dalla pece dell’oscurità, giacciono immobili.
Lo sguardo fisso nell’oscurità del loro essere, nell’oscurità del tempo e dell’eternità che aveva pietrificato il loro cuore di dormienti, che aveva arrestato il loro respiro e il movimento dei loro polmoni, che aveva gelato il mormorio del sangue nelle loro vene.
Corpi pietrificati.
Soli, crescevano, nutriti dall’umidità della caverna e dalla quiete dei loro corpi, stimolati dalla cenere dell’oblio e dalla follia dei sogni, i capelli, i peli del viso, del corpo.
Corpi pietrificati.
Sole, crescevano nel sonno, in modo impercettibile, le loro unghie, crepitando nel buio.
L’acqua, alleatasi al tempo, comincia a scavare il cuore duro della pietra.
La materia lentamente prende forma, si plasma.
Cala il sipario, che la recita abbia inizio.
Alla ricerca della propria identità, del proprio tempo si sceglie e si indossa la maschera.
Oggi si recita a soggetto, va in scena la rappresentazione della vita, della morte, della rinascita.
La commedia dell’uomo.
Si dice che la modernità ha sfilato la morte dalle mani di Dio e l’ha consegnata in quelle dell’uomo; la fotografia rende visibile la morte allo sguardo dei mortali. Di tutti i mortali.
La fotografia la si può raccogliere, consultare, esibire, donare.
La fotografia di Gaia Adducchio è un dono che racconta un silenzio tragico che segna il confine della forma e della possibilità.
È un dono di silenzio che segue al rumore della vita.
È una fotografia che ci indica una strada da percorrere, la nostra solitudine e ci suggerisce una direzione, la meditazione di sé.
Dobbiamo solo attendere che la scena si plachi, che il frastuono ceda il passo al silenzio.
Gabriele Agostini
Festival & Mostre
Marzo 2023 – è parte della mostra collettiva “Reminiscence” presso l’AIFACS – All India Fine Arts & Crafts Society di Nuova Delhi per la curatela di Smita Biswas e Luna Arts
https://www.lunaarts.in
Agosto/Settembre 2022 – fra i progetti esposti in occasione della mostra personale “Ritratti” presso “Segni: Festival della fotografia” a Capo di Ponte, Valcamonica per la curatela di Graziano Filippini e Veronica Marioli
http://www.segnifestivalfotografia.it/
Gennaio 2022 – fra i progetti espsosti durante la mostra personale “Femminile Singolare: Ritratti di famiglia e altre storie” a cura di Virgilio Patarini presso il Museo di Nadro (Ceto, Bs)
http://zamenhofart.it
Dicembre 2021 – è parte della collettiva “Femminile Singolare” presso la Vi. P. Gallery Valcamonica di Niardo, per la curatela di Virgilio Patarini
zamenhofart.it/femminile-singolare
Novembre 2021 – fra i progetti esposti per la personale del Prague Photo 2021 per la curatela di Luisa Briganti e Gabriele Agostini, direttore artistico Iva Nesvadbova, Praga, Repubblica Ceca
https://www.praguefoto.cz/
Settembre/Ottobre 2021 – è parte della collettiva “Kaos antitesi del silenzio; forma, spazio, tempo” per la curatela di spazio Kaos 48, di Fabrizio Scomparin, Steafno Nasti e Paola Cimmino
https://www.kaos48.com/
Dicembre 2020 – è parte della mostra collettiva “Out of Body” sulla piattaforma on-line Stoa Collective
https://stoacollective.org/
Dicembre 2020/Gennaio 2021 – è parte della collettiva virtuale “Identity” presso la Pepney Gallery, Cavan, Irlanda
http://www.pepneygallery.com/
Novembre 2019 – fra i progetti esposti durante la mostra personale in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne presso il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università degli studi Roma Tre
http://www.uniroma3.it/
Settembre 2019 – fra i progetti esposti durante la mostra personale “Totem” curata da Beatrice Luzi presso Art G.A.P. Gallery, Roma
http://www.artgap.it/
Marzo 2019 – fra i progetti esposti durante la mostra personale “Fin qui” curata da Luisa Briganti presso Kromart Gallery, Roma
www.kromart.it
Febbraio 2019 – “ExpoPhoto 2019 – Italy: taste of beauty”” presso il Museo di Sant’Eulalia a Cagliari, in Italia
www.expophoto.it
Ottobre/Novembre 2017 – partecipa alla mostra itinerante “ExpoPhoto 2017 – Italy: taste of beauty” per la promozione della fotografia italiana nel mondo con tappe a Roma, Lishui (Cina), Napoli e Milano
www.expophoto.it
Settembre 2017 – partecipa alla mostra collettiva “Portraits without faces” organizzata da Ph21 Gallery a Budapest, Ungheria
http://www.ph21gallery.co
Agosto 2017 – partecipa alla rassegna culturale “Castello di C’Arte” a Montelibretti, Italia
https://www.facebook.com/castellodicarte2012/
Aprile 2017 – partecipa alla mostra collettiva “Woman’s essence” organizzata da Musa International Art Space nell’ Espace Commines di Parigi, Francia
https://www.musaartspace.it/
Ottobre 2016 – vincitore di una menzione speciale durante la sua partecipazione alla prima Biennale di Arte Moderna di Perugia, Italia
http://www.biennalecittadiperugia.it/it/
Gennaio 2017 – TAG – Tevere Art Gallery a Roma, Italia
http://www.tevereartgallery.net/
Aprile 2016 – debutto internazionale presso il Prague Photo 2016, Repubblica Ceca
https://www.praguefoto.cz/